Jambo Africa, un mondo a parte

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Roberta, 13 anni è la nostra inviata “molto” speciale in questo diario di viaggio, ci racconta il suo Kenya ricco di emozioni ed esperienze che sicuramente saranno per lei indimenticabili.

 

Vi siete mai sentiti spaesati viaggiando in un nuovo Paese? O addirittura continente? Insomma quella sensazione così strana data da un brivido che percorre la schiena e ti fa sentire eccitato ma allo stesso tempo un po’ fuori dal mondo.

Se non vi è mai capitato, sicuramente succederà se mai visiterete l’Africa, un continente così strano, dalle tradizioni così particolari da sentirlo fuori dell’universo. Curiosi? Allora oggi faremo insieme un mini viaggio di esplorazione dell’Africa, in particolare attraverso il Kenya, Paese che ho avuto piacere di visitare. Pronti? Karibù in questo meraviglioso Continente!

In ogni itinerario che si rispetti bisogna per forza visitare i villaggi… ecco, in questo luogo, premetto, cari lettori, non è molto progredita la tecnologia o le costruzioni: le case sono fatte con mattoni di fango e tetti in lamiera che molte volte le tempeste abbattono. I mercati sono tutti bancarelle aperte e sono molto diffusi i taxi, o meglio, il mototaxi! Vedete, infatti, ai bordi delle strade, persone che aspettano solamente che qualche turista chieda un passaggio e sfrecciano verso la destinazione! Ma quando si visita un villaggio, come non si può entrare a contatto con la cultura locale?! In Kenya vige la tradizione della poligamia maschile, per la quale un uomo può arrivare ad avere un massimo di 6 mogli. Questa cosa, a noi occidentali, potrebbe sembrare assurda e se vi state chiedendo se tra loro le donne sono in competizione o gelose la risposta è… no! Qui si pensa che la poligamia sia un atto di unione familiare, e di conseguenza più mogli si hanno più amore è presente nella famiglia! Curioso, vero?

Un altro elemento caratterizzante del Kenya è sicuramente l’alimentazione: si mangiano capre e mucche, ma non maiali! Per non parlare di altri animali un tantino particolari come per esempio le iguane o, fortunatamente tempo fa, le scimmiette. Ad oggi per preservare questi animali vengono poste dure sanzioni a chi le caccia, tra cui l’arresto.

Un’altra meta obbligatoria sono le famose spiagge con le palme da cocco (tra l’altro frutto utilizzato in tutte le salse!) È possibile fare snorkeling e ammirare la flora e la fauna del territorio, comprendente molte varietà di pesci (come quelli striati o scalari, ma anche i pesci palla) e persino stelle marine o ricci! Fate però attenzione, non sono tutti uguali!

Per i più temerari ci sono i safari dove potete vedere tutti, ed intendo proprio tutti, gli animali della savana che si vedono solo nei documentari! Dal leone all’elefante, non manca nessuno all’appello! E se vi capitasse di restare una notte qui, verrete sorvegliati e protetti dai Maasai, una tribù nomade di pastori, che si riconoscono da un tatuaggio in viso fatto all’età di ben 5 anni! Un’azione curiosa che fanno è sicuramente quella per ottenere la dote della futura moglie! (Ehh qui funziona ancora così). Devono uccidere un leone e portarne la testa al suocero per assicurare la riuscita della difficile impresa.

Insomma ragazzi, questo viaggio virtuale è terminato e spero di avervi trasmesso un po’ del cosiddetto “mal d’Africa”, un sentimento di nostalgia che arriva a chiunque abbia visitato questo magnifico Continente e Paese e deve andar via. Dal Kenya un saluto!

Ops, scusate, volevo dire

Jambo jambo!

Di Roberta Tobaldi

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